di Fabio Belli ed Elisa Angelone
L’Ucraina è entrata ufficialmente a far parte del Centro di eccellenza per la difesa informatica della NATO. È quanto ha affermato su Twitter il ministero degli Esteri ucraino, che non ha perso l’occasione per celebrare con un’immagine della bandiera ucraina issata a Tallinn, in Estonia, presso il quartier generale del Centro dove il mese scorso si era tenuta l’esercitazione “Locked Shields 2023”. Esercitazione che aveva visto coinvolti 24 team provenienti da tutto il mondo per un totale di 500 organizzatori allo scopo di testare la protezione dei sistemi informatici da attacchi in real time.
Dall’Ucraina provengono, intanto, nuove dichiarazioni da parte del capo dell’intelligence del ministero della Difesa, Kyrylo Budanov. In un’intervista rilasciata al giornalista ucraino Valery Savchuk, Budanov ha lasciato intendere come i servizi segreti ucraini siano coinvolti in diversi attacchi ai danni di note personalità russe. Pur senza fare nomi specifici, Budanov ha affermato che l’intelligence ucraina è già “arrivata a diverse persone”. Il pensiero corre subito all’omicidio di Darya Dugina, Maksim Fomin o al più recente attentato allo scrittore russo Prilepin. Nel mirino potrebbero dunque esserci ora altri personaggi pubblici come il filosofo Aleksandr Dugin, la caporedattrice di RT e Sputnik, Margarita Simonyan, il giornalista Vladimir Solovyev. Dalle Nazioni Unite, tuttavia, come ha prontamente notato Maria Zakharova, nessun commento.
Dal Vaticano giunge invece notizia che, a poche ore dalla visita di Zelensky, la foto di Papa Francesco che tiene in mano una bandiera ucraina arrivata da Bucha è ora l’immagine di un francobollo vaticano. «Al fianco degli ucraini, popolo nobile e martire», riporta la didascalia. Il francobollo aderisce all’iniziativa PostEurop che ha stabilito l’emissione nei vari Stati di una serie di francobolli sul tema «Pace, il più grande valore dell’umanità»; iniziativa portata a termine oltre Tevere proprio ora.