Francia: i bovini emettono troppa CO2
di Jeff Hoffman
La Francia, primo produttore europeo di carne bovina con circa 17 milioni di bovini, dovrà ridurre i propri allevamenti per contribuire alla lotta contro le emissioni di gas serra nell’atmosfera. A stabilirlo è la Corte dei Conti parigina che, in una relazione appena pubblicata, raccomanda una sostanziosa diminuzione dei capi di bestiame.
Sotto accusa le emissioni di metano, gas derivante dalla digestione dei ruminanti, definito ad alto potere riscaldante. Secondo la Corte il metano derivante dai bovini rappresenterebbe il 45% delle emissioni agricole dell’intero paese.
La Corte dei Conti parigina, inoltre, critica il piano di riduzione delle emissioni di CO2 presentato dal ministro dell’Agricoltura, Elisabeth Borne, che prende in considerazione anche altri comparti dell’economia nazionale, in quanto ritiene che la percentuale di metano derivante dai bovini si debba abbassare all’11%.
Per la Corte dei Conti di Parigi, in ogni modo, la riduzione del numero di capi non minerebbe la sovranità alimentare francese in termini di carne rossa, purché i consumatori seguano le raccomandazioni delle autorità sanitarie di non consumare più di 500 grammi di carne alla settimana, soglia che un terzo dei cugini di Oltralpe supera costantemente.
Il pranzo è servito. Forse.