di Beatrice Silenzi
Per far fronte alla maleducazione dei suoi concittadini, Robert Ménard sindaco della città di Béziers, realtà di circa 70mila abitanti nel sud della Francia, decide di far eseguire ai proprietari di cani la mappatura del DNA dei propri animali domestici, al fine di identificare a chi appartengono le deiezioni lasciate per la strada e non raccolte.
Un’idea bizzarra? Forse, ma non nuova, dal momento che, lo stesso sindaco aveva già proposto una misura simile nel 2016.
Particolarmente ossessionato dal rispetto del “decoro” della sua città, Béziers viene ricordato anche per aver promosso il coprifuoco estivo per i minori di tredici anni e un’ordinanza contro chi sputa per strada.
Tornando ai proprietari di cani (che hanno tre mesi di tempo per adeguarsi alle nuove misure, pena una multa di 38 euro), i residenti nel quartiere più centrale della città sono obbligati a fornire un campione di saliva dell’animale, fornendo una scheda genetica che permetta di identificarlo, in una sorta di “passaporto”.
Un progetto simile, nel nostro Paese è stato introdotto in Alto Adige, nella provincia autonoma di Bolzano, ma, in questo caso, l’obbligo entrerà in vigore nel 2024.