di Fabio Belli
Per il secondo fine settimana consecutivo, milioni di persone in tutto il mondo sono scese in piazza per opporsi al genocidio contro il popolo palestinese da parte di Israele.
A Londra circa mezzo milione di persone hanno inondato il Westminster Bridge, mentre alla stazione di Waterloo, la più trafficata del Regno Unito, centinaia di sostenitori filo-palestinesi hanno tenuto un sit-in per chiedere la fine della guerra.
Imponenti proteste si sono svolte in altre città del mondo tra cui Parigi, Stoccolma, Berlino, Glasgow, Istanbul, Sarajevo, Sydney, Melbourne, Auckland, in molte città degli Stati Uniti e in altre dell’Asia. Nonostante il carattere prevalentemente pacifico delle proteste, non sono mancati episodi in cui le forze dell’ordine hanno represso le proteste, come avvenuto a Londra, Berlino e Parigi. Nella capitale francese la polizia ha aggredito decine di manifestanti e ne ha arrestati almeno 21, mentre circa 1.400 sono addirittura stati multati per via del divieto imposto dal Ministero dell’Interno.
Fra le contestazioni di tutto il mondo, anche quelle in Israele di coloro che non si riconoscono nella politica del governo di Tel Aviv. Sabato sera centinaia di giovani manifestanti si sono radunati davanti al quartier generale delle Forze di difesa israeliane con striscioni che intimavano il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi.
Le proteste contro il massacro a Gaza, anche a causa delle connivenze del governo nostrano con Tel Aviv, non son mancate neanche in Italia. A Roma, sabato pomeriggio, oltre 20mila manifestanti si sono radunati a Porta San Paolo, davanti alla Stazione Ostiense e alla Piramide Cestia. Il raduno è stato lanciato dalle varie associazioni palestinesi del territorio. Successivamente il corteo pacifico ha sfilato verso Piazza San Giovanni, passando per il Colosseo tra fumogeni verdi e rossi, bandiere palestinesi e della pace e cori contro Netanyahu.
Delusione totale per i media nostrani che hanno cercato in tutti i modi di denigrare l’iniziativa sguinzagliando telecamere e cronisti alla vana ricerca di infiltrati e frantumatori di vetrine. Altre manifestazioni si sono svolte anche ad Alessandria, Milano, Aosta, Sassari, Varese, Trento e Bari con partecipazione di molte persone, a dimostrazione della vicinanza e del sostegno del popolo italiano a quello palestinese.