di Gionata Chatillard
È iniziata ieri la settimana di proteste annunciata dagli agricoltori tedeschi contro le politiche di austerità del Governo. Migliaia di trattori hanno bloccato decine di strade in tutto il paese, arrivando anche a paralizzare il traffico in alcuni settori della capitale, Berlino. I manifestanti si oppongono in questo modo alla decisione dell’Esecutivo di revocare le agevolazioni fiscali sul diesel per i lavori agricoli. Un piano che il Governo di Olaf Scholz aveva anche provato a smussare, promettendo una certa gradualità nell’applicazione delle misure annunciate. La soluzione di compromesso, però, non è stata accettata dalle associazioni di categoria. “Significherebbe morire a rate”, hanno replicato a Scholz gli agricoltori, che hanno quindi preferito mantenere la mobilitazione, forti anche del sostegno delle aziende di trasporto, a loro volta sul piede di guerra per l’aumento dei pedaggi dei camion.
Ma oltre alla stretta economica sui sussidi, nel mirino dei manifestanti c’è anche l’ideologia green utilizzata per giustificare i tagli con cui il Governo punta a risparmiare quasi 1 milione di euro all’anno. Non a caso, fra i principali bersagli delle critiche c’è il vice-cancelliere verde Robert Habeck, che solo qualche giorno fa si era visto costretto ad affrontare un centinaio agricoltori infuriati che avevano provato ad assaltare il traghetto in cui si trovava il politico per andare in vacanza, costringendo poi il mezzo a invertire la rotta.
Si trattava dell’antipasto degli scontri che già ieri si sono visti in diversi land tedeschi , soprattutto in quelli del nord e dell’est del paese. La durata della protesta, che dovrebbe andare avanti per almeno una settimana, fa pensare che ulteriori disordini potrebbero verificarsi nei prossimi giorni, soprattutto se i manifestanti dovessero riuscire a interrompere del tutto le catene di approvvigionamento. Per evitare che ciò succeda, l’Esecutivo ha già messo gli agricoltori nello stesso calderone dei gruppi di estrema destra, trattando come “neonazisti” coloro che scendono in piazza contro il Governo, secondo quel copione già messo in scena da Justin Trudeau nel 2022 per reprimere le proteste dei camionisti canadesi.
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