di Fabio Belli
In Germania è in corso una petizione che ha l’obiettivo di privare dei diritti fondamentali il presidente del partito nazionalista conservatore AFD nella Turingia, Bjoern Hoecke.
È quanto afferma il settimanale Der Spiegel, secondo cui le firme sarebbero oltre 935 mila, ben oltre le 50.000 richieste in caso di iniziativa popolare. La petizione, presentata con lo slogan “Fermate il fascista Bjoern Hoecke” sul sito Campact.de, chiede a un numero significativo di forze politiche di convincere il governo ad avviare presso la Corte costituzionale federale un iter legislativo previsto dall’articolo 18 della Costituzione tedesca.
Le accuse contro Hoecke sarebbero quelle di aver attentato contro l’ordinamento liberaldemocratico tedesco. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbero stati presunti incontri segreti tra esponenti dell’Afd e militanti neonazisti in una villa nella regione di Brandeburgo: oggetto della riunione un famigerato piano di “remigrazione”, ovvero rispedire al mittente al paese di origine chi non ha origini tedesche. La formazione Alternative fur Deutschland dal 2021 è classificata come sospetta organizzazione estremista di destra dall’intelligence tedesca.
Tuttavia, dagli ultimi sondaggi AFD sarebbe il primo partito tedesco e dominerebbe i tre Land della Germania orientale, Turingia inclusa, in cui è previsto il rinnovo del parlamento a settembre prossimo. Pertanto la petizione per la messa al bando del leader di AFD, per l’establishment teutonico sembrerebbe proprio una corsa disperata per eliminare uno dei possibili trionfatori alle prossime consultazioni elettorali.
Secondo quanto ha affermato il ministro dell’Interno tedesco, Nancy Faeser, la procedura di messa al bando di AFD non sarebbe da escludere nonostante i vincoli costituzionali siano elevati.
Anche in Germania una delle paure più grandi nel 2024 sembra essere quella della democrazia.