di Elisa Angelone
Il potere economico, mantenuto saldo nelle mani dell’Occidente per decenni, viene gradualmente convogliato verso nuovi lidi. Arrivano infatti nuovi importanti segnali di de-dollarizzazione dell’economia mondiale.
E’ di questi giorni la notizia secondo cui la Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS (NDB) sarebbe in trattative con l’Arabia Saudita per ammettere il Paese mediorientale come nono membro. Lo riporta il FT. La banca dell’organizzazione multipolare aveva già accolto, nel 2021, tre nuovi paesi, ovvero Egitto, Bangladesh e Emirati Arabi Uniti. Con l’ingresso del Regno saudita, peraltro il secondo maggiore produttore di petrolio al mondo, la banca dei BRICS acquisirebbe un’importante nuova fonte di finanziamenti, specialmente in un momento in cui le sanzioni occidentali contro la Russia complicano la mobilitazione di risorse per i progetti dei BRICS. “In Medio Oriente, attribuiamo grande importanza all’Arabia Saudita e siamo attualmente impegnati in un serio dialogo con il Regno” – questo quanto avrebbe riferito la stessa Banca dei BRICS in merito alle trattative con Riyadh. Trattative che saranno probabilmente discusse anche in occasione dell’ottavo incontro annuale della Banca, che si svolgerà a Shanghai dal 30 al 31 maggio con il titolo “Creare una nuova era per lo sviluppo globale”.
L’avvicinamento di Riyadh ai BRICS e, in particolare, a Pechino, segna una svolta senza precedenti nelle relazioni, ormai in declino, del Regno con Washington, mettendo altresì in crisi lo status del dollaro come valuta di riserva globale.
Parallelamente, perseguendo l’obiettivo di aggirare l’ostacolo delle sanzioni occidentali e rafforzare i legami con gli altri paesi musulmani, l’Iran ha recentemente firmato con l’Indonesia un accordo commerciale preferenziale. L’accordo in questione, stipulato, insieme ad altri, in occasione della recente visita del leader iraniano Raisi a Giacarta, prevede il regolamento degli scambi bilaterali nelle rispettive valute nazionali a scapito del dollaro statunitense.
L’allineamento di Giacarta e Teheran su importanti questioni regionali e globali interessa ora dunque anche la sfera commerciale ed economica.
In questa cornice di nuove sinergie globali e regionali si inserisce anche la firma di 4 nuovi documenti di cooperazione di natura economica e commerciale tra la Repubblica islamica e l’Oman, già intermediario nei rapporti tra Teheran e i paesi occidentali. La firma dei documenti è avvenuta ieri, 28 maggio, in occasione della visita in Iran del sultano dell’Oman Haitham bin Tariq al Said – visita che segna una nuova fase nelle relazioni bilaterali tra i due paesi. Secondo quanto riferito da PressTV, Iran e Oman intendono finalizzare un accordo di cooperazione strategica globale nel prossimo futuro.
Il tutto mentre Teheran attende di aderire ai BRICS puntando soprattutto sul sostegno di Pechino e intensifica gli scambi economici con l’alleanza multipolare.