di Fabio Belli
La Camera ha approvato la conversione in legge del decreto energia contenente “misure urgenti per gli enti territoriali, per garantire la tempestiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per il settore energetico”, che tradotto dal politichese significa: più rigassificatori per tutti.
Tanta era anche l’urgenza del provvedimento che l’Esecutivo ha posto l’ennesima questione di fiducia. Da ora in poi le regioni potranno presentare “istanze di autorizzazione di unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione”. Secondo la nuova norma, le procedure di autorizzazione per i nuovi impianti, che potrebbero diventare 7 solo al sud, verranno estese da 130 a 200 giorni, così da permettere le valutazioni di impatto ambientale. Documenti fondamentali non previsti per la realizzazione dei rigassificatori di Piombino e Ravenna e che proprio per questo avevano visto scatenare una mobilitazione popolare nel silenzio assordante dei media mainstream. Una mobilitazione che, per quanto riguarda Piombino, è arrivata fino a Bruxelles dove la Commissione europea dovrà valutare la petizione firmata dall’associazione IDRA e dal giurista ambientale Marco Grondacci, che hanno denunciato la violazione del diritto comunitario e della direttiva di Seveso, vista l’ubicazione della nave in un porto piccolo, soggetto a volumi di traffico turistico elevati e in prossimità di un grande centro abitato.
Il decreto energia, passato agevolmente alla Camera, arriverà in Senato entro il 28 luglio, ultima data possibile per la definitiva conversione in legge.