di Fabio Belli
Un organismo di regolamentazione internazionale per i sistemi di identificazione digitale simili ai passaporti vaccinali.
È l’ultima proposta della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante una sessione del vertice del G20, denominata con l’inquietante titolo “One Future”. Secondo la Von der Leyen il nostro futuro sarà digitale, motivo per cui bisognerà tracciare i confini e gli spostamenti per far rispettare le regole che tradotto nella neolingua significa “più Grande Fratello per tutti”.
La presidente della Commissione europea ha menzionato anche l’intelligenza artificiale ribadendo il solito mantra globalista, ovvero quello di riconoscerne i potenziali pericoli ma, allo stesso tempo, anche i vantaggi e le enormi opportunità di una tecnologia in rapida evoluzione sottolineando che il nuovo organismo di controllo, dovrebbe essere creato in seno alle Nazioni Unite e, sempre secondo la Von der Leyen, dovrebbe essere simile all’IPCC, il tanto di moda Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici.
Il futuro delineato dal Capo dell’Esecutivo europeo è dunque quello di un’identità digitale in grado di archiviare le informazioni personali di carte di credito, sanitarie, patente di guida e passaporto. Il tutto in barba alla libertà, ai diritti costituzionali e alla privacy, ma pur sempre in nome della scienza.