di Fabio Belli e Margherita Furlan
Baltops 24, la principale esercitazione marittima della NATO nella regione baltica è già al via. Alle manovre, supervisionate dalla Marina statunitense, prenderanno parte, dal 7 al 20 giugno, circa 9.000 militari, oltre 50 navi e 80 aerei provenienti da 20 paesi dell’Alleanza. La Svezia parteciperà per la prima volta alle esercitazioni in quanto nuovo membro NATO. Oltre alla minaccia dell’esercitazione euroatlantica, in zona si registra anche il probabile spiegamento permanente del sistema statunitense Typhon con missili da crociera Tomahawk sull’isola danese di Bornholm. Uno scenario che, secondo l’ex ufficiale delle forze armate svedesi, Mikael Valtersson, potrebbe portare a un continuo aumento della tensione militare nella regione con l’opzione di chiudere il Mar Baltico alle navi russe. Tutte mosse che potrebbero configurarsi in autentiche dichiarazioni di guerra. Tuttavia, secondo il ministro della Difesa tedesco c’è ancora tempo per lo scontro finale. “La Germania deve prepararsi alla guerra con la Russia nei prossimi anni”, ha affermato il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius citando come data limite il 2029.
Ma la guerra sembra il leitmotiv di tutti i continenti. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, durante una conferenza stampa in Burkina Faso, ha affermato che Mosca prevede di aumentare il numero dei suoi istruttori militari nel paese africano.
In Asia, invece, secondo quanto afferma l’agenzia giapponese Kyodo News, il Giappone insieme all’Italia, pensano di intensificare la cooperazione in materia di difesa a causa della crescente influenza della Cina nell’Indo-Pacifico. Il piano previsto, che copre dal 2024 al 2027, consta di un “dialogo strategico” annuale da parte dei vice ministri degli Esteri che potrebbe essere annunciato durante la visita del primo ministro Fumio Kishida a Fasano per il 50° vertice di 3 giorni del G7 che si terrà dal 13 al 15 giugno prossimi.
In Medio Oriente, nel frattempo, Hezbollah annuncia di aver preso di mira la piattaforma Iron Dome nella caserma Ramot Naftali con un missile guidato, colpendola direttamente e provocandone la distruzione.
ll Gabinetto di Guerra israeliano approva invece ufficialmente la convocazione di un massimo di 50.000 riservisti, in aggiunta all’attuale massimo di 250.000. Il Comando Nord dell’esercito israeliano si prepara dunque per una campagna su larga scala, compreso il combattimento all’interno del Libano, per sradicare la presenza di Hezbollah oltre confine. Gaza non è più l’unico obiettivo.