di Jeff Hoffman
Si chiama Brain Robotic Interface ed è l’ultima trovata australiana dell’intelligenza artificiale: cani robotici a servizio della guerra.
Il cane robotico è ormai presenza consolidata nel settore militare ma, assicurano gli esperti, ora i soldati potranno controllare le menti, si fa per dire, dei quadrupedi robotici, attraverso una sorta di comando telepatico a cui le truppe verranno in breve tempo esercitate. Un biosensore ad alta tecnologia verrà montato su di un casco e analizzerà la lettura delle onde cerebrali ricorrendo alla corteccia visiva e invierà così comandi al tecno quadrupede.
“Il sistema è molto intuitivo e bastano un paio di sessioni per padroneggiarlo”, spiega il sergente del 5° battaglione di supporto al combattimento, Damian Robinson, che ha testato su se stesso il visore di Realtà Aumentata HoloLens, prodotto dalla Microsoft.
L’ammontare dell’investimento impiegato nelle ricerche effettuate dall’Università della tecnologia di Sydney e dall’Ufficio di implementazione e coordinamento robotico dell’esercito australiano ammonta a 1,2 milioni di dollari.
Siamo di fronte a sviluppi sbalorditivi, spiega Bill Gates ogni volta che può, fra l’acquisto di un terreno e l’altro.
Se l’intelligenza è artificiale, la deficienza cerebrale è sicuramente naturale e biologica.