di Gionata Chatillard
Dopo 12 anni di esilio in Qatar, la direzione politica di Hamas potrebbe presto vedersi costretta a fare le valigie e cercarsi una nuova casa. Doha ha infatti già lasciato intendere che, qualora gli Stati Uniti lo chiedessero, sarebbe pronta a espellere i rappresentanti del movimento palestinese. Motivo per cui Hamas, secondo il Wall Street Journal, avrebbe già chiesto ad almeno 2 paesi della regione se fossero disponibili a ospitare il suo nuovo quartier generale.
Quali siano questi paesi non è dato sapere, ma la Turchia pare essere in pole position per ovvie ragioni. Ankara è stata finora uno dei più forti sostenitori della causa palestinese. Per il Governo turco, Hamas non è una “organizzazione terrorista”, ma un “movimento di liberazione”. E il presidente Erdogan non si è certo morso la lingua quando ha dichiarato che fra Netanyahu e Hitler le differenze sono poche, sotenendo anche la denuncia sudafricana sporta nei confronti di Israele alla Corte dell’Aja per “genocidio”.
Sia da Doha che da Ankara arrivano però messaggi contrastanti, che non sembrano chiarire definitivamente se il futuro dei dirigenti palestinesi che governano quel che resta di Gaza possa effettivamente passare dalla Turchia. Nel mentre, la stampa occidentale prova a mettere alle strette Erdogan sostenendo che Hamas, già prima dello scorso 7 ottobre, avrebbe avuto intenzione di costruire nel suo paese non solo una sede politica, ma un vero e proprio hub militare dal quale pianificare offensive armate. Il tutto in base a documenti che l’Esercito israeliano assicura di aver trovato nella casa del massimo dirigente del movimento nella Striscia di Gaza.
Ma se il futuro di Hamas in Turchia è ancora un’ipotesi, chi invece sta tornando ad Ankara sono i diplomatici israeliani. Sei mesi dopo averli richiamati, il Governo Netanyahu ha infatti ordinato il loro rientro a Ankara un paio di settimane fa. A motivare la scelta potrebbero essere questioni squisitamente economiche, dal momento che la decisione è stata presa dopo che Erdogan ha decretato un embargo commerciale totale contro Israele.