di Gionata Chatillard
Il prossimo vertice dei BRICS si terrà in estate, ma i rappresentanti diplomatici dell’alleanza si stanno già confrontando per delineare linee strategiche comuni sui principali dossier dell’attualità geopolitica. Una di queste riunioni si è tenuta pochi giorni fa in Sud Africa, paese che ospiterà il meeting in programma a fine agosto. Fra gli argomenti trattati, un ruolo di spicco ha ricoperto la situazione del Sahara Occidentale, ex colonia spagnola che da decenni si trova in una sorta di limbo giuridico, con il Marocco che la considera parte del proprio territorio nazionale, mentre l’Algeria ne sostiene l’autodeterminazione. Ma se da tempo Rabat può contare sull’appoggio degli Stati Uniti, Algeri sembra adesso aver trovato nei BRICS una sponda ideale per riequilibrare la situazione.
Nella dichiarazione congiunta partorita dalla riunione di Città del Capo, i rappresentanti dei 5 paesi dell’alleanza si sono infatti messi d’accordo per chiedere una soluzione in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite. Ovvero, che lo status internazionale del Sahara Occidentale si decida tramite referendum. Una posizione che ricalca quella dell’Algeria e che era sostenuta anche dall’ex potenza coloniale spagnola prima dell’inaspettata giravolta compiuta dal Governo Sánchez nel marzo del 2022, quando Madrid decise improvvisamente di accettare il punto di vista marocchino dopo anni di lotta in senso opposto. La decisione del paese iberico aveva di fatto scaricato il Sahara Occidentale e isolato Algeri, che aveva subito risposto chiudendo i rubinetti del gas. E, pochi mesi dopo, chiedendo l’adesione ai BRICS, formalizzata nero su bianco nel novembre dello scorso anno.
In attesa che l’Algeria possa entrare a tutti gli effetti nell’alleanza multipolare, questa si sta dunque già spendendo per fare valere le ragioni del paese magrebino sulla scena internazionale. Al di là di cosa succederà nel Sahara Occidentale, l’iniziativa dei BRICS è comunque un chiaro segnale di come questa alleanza intenda avere voce in capitolo anche sui conflitti in cui non è direttamente implicata. Dopo la mediazione cinese fra Iran e Arabia Saudita, Pechino sembra disposta a ricoprire insieme ai suoi alleati un ruolo rilevante anche in Africa, sfruttando in questo senso la crescente popolarità della Russia fra i Governi della regione ancora impegnati nei processi di decolonizzazione. Il messaggio per Unione Europea e Stati Uniti è dunque chiaro: l’egemonia occidentale in politica internazionale volge ormai al termine, e fare i conti senza i BRICS non sarà più possibile.