di Elisa Angelone
I BRICS hanno superato i paesi del G7 in termini di ricchezza prodotta. Secondo la società di consulting Acorn, che riporta dati di ottobre 2022, il PIL dei BRICS sarebbe pari al 31,5 % della ricchezza prodotta nel mondo, contro il 30,7% del blocco del G7. Una vera vittoria per il fronte multipolare. Ancor più se si considera che questa tendenza è destinata a perdurare nel prossimo futuro, con il PIL dei BRICS che potrebbe aumentare di oltre 4 punti fino a raggiungere il 35%, mentre il PIL del G7 è destinato a diminuire fino al 28%.
Che la ricchezza prodotta dai BRICS sia destinata a crescere lo dimostra anche il fatto che la lista di paesi interessati ad aderire all’alleanza di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica si sta allungando sempre di più. E’ di queste ore la notizia che anche il Messico, seconda economia del Latino America a due passi dagli Stati Uniti, chiede di entrare nell’alleanza. “Il formato del gruppo del G7”, ha commentato da Mosca il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, “non riflette più l’economia globale nel suo insieme. Motivo per cui la Russia intende concentrarsi sul G20 e sui BRICS”.
Al maggior peso economico dei BRICS nel mondo non potrà che seguire un crescente ruolo politico che potrebbe confermare la fine del dominio del dollaro nell’economia globale e, con esso, del mondo cosiddetto unipolare.