di Fabio Belli
La Casa Bianca sarebbe in procinto di chiedere al Dipartimento di Stato la lista di tutti i trasferimenti di armi a Israele pianificati o in attesa di approvazione nelle prossime settimane
È quanto riporta il sito web Axios, citando quattro funzionari statunitensi, i quali precisano che la richiesta potrebbe trattarsi di un adempimento di routine. Tuttavia proprio ieri, un sondaggio condotto dal Center for Economic and Policy Research ha rilevato che il 52% dei cittadini americani concorda sulla cessazione di invio di armi a Israele.
Evidentemente da oltre oceano la guerra inizia a essere controproducente per fini elettorali. Di diverso avviso sembra essere il presidente francese, Emmanuel Macron, che, dopo essere stato costretto a smentire l’ipotetico invio di truppe in Ucraina, ha pensato bene di continuare a seminare zizzania. In un incontro con il presidente della Moldavia, Maia Sandu, tenutosi a Parigi, il capo dell’Eliseo ha annunciato che la Francia aprirà una missione di difesa permanente a Chisinau nei prossimi mesi. Questa misura, secondo Macron, consentirà di lavorare in modo più efficace nell’addestramento delle forze armate. Una misura che viene annunciata proprio nel giorno in cui la Svezia fa il suo ingresso ufficiale nella NATO.
E la linea contraddittoria del presidente francese, è entrata anche nelle mire del Cremlino. Il portavoce presidenziale, Dmitry Peskov, ha affermato oggi che Macron continua ad aumentare il livello di coinvolgimento del suo Paese nel conflitto in Ucraina. Un livello che, secondo il portavoce, non corrisponde agli interessi dei francesi stessi.