di Elisa Angelone
Dopo l’Egitto, è la volta del Bangladesh. Anche il paese dell’Asia meridionale infatti, con i suoi 170 milioni di abitanti, ha presentato ufficialmente la propria domanda di adesione ai BRICS. La richiesta formale sarebbe stata presentata la scorsa settimana in seguito ad un incontro tra il primo ministro bengalese Sheikh Hasina e il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Come l’Egitto, anche il Bangladesh è già membro della Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS (NDB) – Dacca fu anzi la prima ad aderirvi nel 2021 e ad oggi il paese asiatico è considerato un “amico dei BRICS”.
Il suo interesse ad entrare nell’alleanza multipolare è visto con favore dal Sudafrica, ma anche da Russia e Cina, con Pechino che -per bocca della portavoce agli Esteri Mao Ning- si dice “impegnata a far avanzare il processo di espansione del gruppo, che accoglie volentieri nuovi partner che la pensino allo stesso modo”. Un tema, quest’ultimo, che sarà al centro delle discussioni al prossimo vertice BRICS in Sudafrica quest’estate.
Il Bangladesh, prossimo alle elezioni nel 2024, è nel mirino di Washington per via di presunti brogli elettorali, che potrebbero costare ai cittadini bengalesi coinvolti restrizioni sui visti per gli USA. Motivo per cui Dacca ha tutto l’interesse a puntare su altri lidi.