di Jeff Hoffman
In risposta alle martellanti pressioni statunitensi, il Ministero dell’Economia messicano ha imposto un dazio compensativo provvisorio del 31% ai produttori cinesi di chiodi in acciaio.
Stando ai dati doganali, il commercio tra Cina e Messico nel 2023 è aumentato del 6% su base annua superando i 100 miliardi di dollari. Contemporaneamente, le esportazioni cinesi verso il vicino di casa di Washington sono aumentate del 260% con il movimento containers proveniente dalla Cina aumentato del 60% su base annua; un dato che ha messo in allarme le istituzioni a stelle e strisce.
Tuttavia, Pechino minimizza affermando che “non è una novità” che il Messico imponga dazi antidumping sui prodotti cinesi e fa sapere che una fabbrica di auto elettriche sorgerà in Messico che, nel frattempo, non ha certo nascosto la volontà di entrare nei BRICS.
Stando a quanto dichiarato dalla capo economista della banca d’investimenti Natixis, Biden sarebbe disponibile a un accordo sull’immigrazione in cambio di una riduzione degli investimenti cinesi in Messico mentre con Trump alla Casa Bianca il quadro cambierebbe perché, a suo parere, il candidato repubblicano lascerà il Messico a mani vuote.
“Metteremo una tariffa del 100% su ogni singola auto cinese prodotta in Messico che oltrepassa il confine, e non sarai in grado di vendere quelle auto se sarò eletto”, ha infatti apostrofato Donald Trump sabato durante un comizio nello stato dell’Ohio.
Comunque sia, la più importante compagnia aerea cinese sta lanciando, proprio in questi giorni, il suo primo volo diretto per il Messico, evidenziando il crescente interesse per il paese porta d’ingresso verso le Americhe.
Nonostante l’ingombrante vicino di casa, quindi, Messico e Cina volano a nozze.