di Fabio Belli
La Russia ha sospeso con il Giappone l’accordo di cooperazione bilaterale nel campo della riduzione delle armi nucleari.
Lo ha reso noto il ministero degli Esteri russo con una nota del 21 novembre scorso, nella quale si precisa che la sospensione avrà effetto il 21 di maggio 2024 e che la motivazione di tale rescissione sarebbe dovuta alla politica antirussa perseguita dal primo ministro giapponese, Fumio Kishida. Politica che, sottolinea il ministero, è da considerarsi tipica di uno stato ostile visto che include l’attuazione di sanzioni contro Mosca, nonché l’aumento dell’attività militare di Tokyo vicino ai confini orientali del territorio russo.
E se da una parte il Giappone viene scaricato dalla Russia, dall’altra rafforza le relazioni bilaterali con il Vietnam. Ad annunciarlo sono stati i leader dei due Paesi, il primo ministro Fumio Kishida e il presidente vietnamita Vo Van Thuong, in occasione della visita ufficiale di quest’ultimo a Tokyo.
Kishida ha dichiarato che il Giappone si impegna ad assistere “l’industrializzazione e la modernizzazione forte, indipendente, autosufficiente e di successo” del Vietnam”, mentre Thuong ha affermato che Hanoi ha sempre considerato il Giappone uno dei suoi più importanti partner a lungo termine.
Nonostante i due paesi rappresentino una delle pagine più tristi nella storia recente degli Stati Uniti, oggi sia il Giappone che il Vietnam, dopo la visita storica di Biden a Hanoi lo scorso settembre, sono da considerarsi fra gli alleati asiatici più fedeli alla potenza a stelle e strisce.