di Fabio Belli
“Una lettera del segretario generale delle Nazioni Unite Guterres inviata a Putin, conteneva un piano d’azione per un accordo sul grano e una promessa che un giorno gli obblighi nei confronti della Federazione Russa sarebbero stati adempiuti”. È quanto ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha sottolineato come il vertice Russia-Africa, in programma il 27 e 28 luglio a San Pietroburgo, sia importante, tra le altre cose, per discutere l’accordo sul grano e gli sforzi della Russia per sostenere i mercati mondiali. Vladimir Putin è chiaro: “Russia e Africa possono unire gli sforzi per la pace, il progresso e un futuro di successo”.
Per l’accordo sul grano non si fa problemi invece il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, “Se disponiamo di F-16, non saremo soggetti al ricatto russo quando esportiamo grano ucraino verso i mercati mondiali. Prima li avremo, prima potremo lanciare un nuovo corridoio sicuro ed efficiente”, ha affermato il ministro in un’intervista a France24. Kiev d’altronde conferma, attraverso il comando militare, l’uso di bombe a grappolo a Bakhmut. Su questo punto è inoltre attesa la pubblicazione di un rapporto condiviso con il Pentagono.
Da oltre oceano, però, secondo quanto riferiscono alcuni media televisivi statunitensi, si segnala che una nave della Marina russa sarebbe arrivata a Cuba per una visita ufficiale per la prima volta da molto tempo.
La visita farebbe seguito ai recenti colloqui bilaterali avvenuti fra i due paesi. La notizia sarebbe corredata da una vera e propria isteria da parte di opinionisti ed esperti militari statunitensi che paventano il dispiegamento di truppe russe e missili a lungo raggio come mossa speculare all’espansione a Est-Nord Europa e Giappone da parte della NATO.
Nel frattempo l’esercito ucraino ha iniziato a utilizzare anche proiettili iraniani da 152 mm, che erano stati sequestrati dalla Marina statunitense al largo delle coste dello Yemen. Tali munizioni iraniane erano destinate agli Houthi yemeniti.
Sempre l’esercito di Kiev, a Donetsk ha di nuovo preso di mira la città. Un autobus e diversi edifici civili sono stati danneggiati causando il ferimento di persone.
Nel fu Belpaese intanto il pensiero unico del cambiamento climatico fa leva sulla richiesta di emergenza nazionale al Governo a seguito dei danni da maltempo avvenuti in alcune zone della penisola.