di Jeff Hoffman
Sono 4mila i soldati finlandesi che, a partire da lunedì 4 marzo, partecipano alla sotto esercitazione militare NATO Nordic Response.
In totale, sono 20 mila i soldati che, provenienti da 13 paesi diversi, tra cui l’Italia, stanno partecipando ai giochi di guerra nelle regioni settentrionali di Finlandia, Norvegia e Svezia, cioè ai confini con la Russia che in Finlandia coprono una linea di oltre 1300 km.
“Dobbiamo essere in grado di reagire e fermare chiunque cerchi di sfidare i nostri confini, i nostri valori e la democrazia”, ha affermato in un comunicato stampa il brigadiere Tron Strand della Royal Norwegian Air Force.
È un’ulteriore provocazione occidentale, hanno commentato da Mosca aggiungendo che “qualsiasi esercitazione, soprattutto in prossimità geografica della linea di contatto, aumenta il pericolo di attacchi militari. Pertanto, dal punto di vista della capacità di difesa della Federazione Russa, sono state adottate tutte le misure necessarie”, ha affermato il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko.
Oggi, casualmente nelle stesse ore, il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, il suo omologo turco, Yasar Guler insieme a un non specificato numero di membri della NATO e ai rappresentanti dell’Ambasciata a stelle e strisce a Tirana, hanno inaugurato a Kucova, in Albania, la nuova base aerea della NATO che ha accolto per l’occasione due aerei da combattimento provenienti dall’aeroporto militare di Aviano.
Presente all’inaugurazione il Primo Ministro dell’Albania, Edi Rama, ha fatto sapere ai giornalisti che il suo paese sta facendo ogni sforzo per rendere pronta al più presto una nuova base navale NATO a Porto Romano.
“Finchè c’è guerra c’è speranza”, titolava un vecchio film disegnando i tratti del piccolo borghese e mercenario ideale.
E la campagna contro Mosca continua.