di Fabio Belli
“Aggiunta di geni rettiliani per vedere nell’infrarosso e per rendere gli esseri umani più forti e adatti agli ambienti estremi”.
È quanto si legge in un rapporto del think tank statunitense, Rand Corporation, sponsorizzato dal Pentagono. Nella pubblicazione sarebbero dunque svelati gli intenti della Difesa di Washington, ovvero sviluppare una nuova forma di difesa transumana facendo uso di manipolazione genetica e d‘intelligenza artificiale.
Con il beneficio, si fa per dire, della genetica dei rettili, i soldati avrebbero il vantaggio di non stancarsi mai, pensare in modo più intelligente, muoversi più rapidamente, saltare più in alto e lontano, vivere di più della media degli altri esseri umani sul pianeta. Oltre all’impianto dei geni il militare del futuro sarà dotato di applicazioni di Intelligenza artificiale e di tecnologie di rete indossabili o addirittura impiantabili.
Il rapporto cita inoltre modifiche del corpo per far fronte a bassi livelli di ossigeno, aumentare la massa muscolare e addirittura, per i viaggi interplanetari, l’aggiunta di batteri sia per sopravvivere ad alti livelli di radiazioni che per sintetizzare 20 aminoacidi invece che gli 11 attualmente sintetizzati dai comuni mortali.
La Rand Corporation spiega anche come nuove tecnologie, all’apparenza fantascientifiche, in ambito non solo militare, potranno dirigere in tempo reale sciami di droni o assassinare a distanza persone ritenute pericolose, magari colpendone i pacemaker o altri dispositivi medici.
Gli sceneggiatori del film Blade Runner previdero, negli anni ’80, uno scenario simile per il 2019. Chissà se il programma è già in atto.