di Elisa Angelone
Il Comando combattente unificato delle forze armate USA (CENTCOM) ha annunciato questa settimana lo schieramento dei propri caccia F-22 Raptor in Medio Oriente. Per l’esercito americano si tratta dei migliori jet di quinta generazione al mondo – jet che sono stati dunque integrati nelle forze aeree e di terra già presenti nella regione. L’obiettivo, si legge nel comunicato stampa ufficiale, è quello di frenare la minaccia russa in Medio Oriente. Una sorta di dimostrazione di forza, quindi, che il Pentagono reputa necessaria a fronte di quello che definisce un comportamento “sempre più pericoloso e poco professionale” da parte delle forze armate russe” nei cieli della Siria.
Nonostante le smentite da parte del ministero della Difesa russo, l’esercito USA accusa la Russia di violare regolarmente le misure concordate tra le parti per ridurre la tensione nello spazio aereo, “aumentando così il rischio di escalation o di errori di calcolo”. Accuse di questo tipo non sono nuove. Già lo scorso marzo gli Stati Uniti avevano denunciato la violazione, da parte di jet russi, dello spazio aereo sopra la base militare statunitense di Al Tanf.
Secondo Washington, Mosca, di concerto con Teheran, punterebbe a spingere le forze americane fuori dalla Siria. Tuttavia, secondo il Comando centrale, questi tentativi sono destinati a fallire poiché nessuna delle parti vuole arrivare allo scontro diretto. Mentre Washington sottolinea l’importanza della lotta all’ISIS nella regione, la sua vera preoccupazione sembra essere per la crescente influenza russa (e cinese) in Medio Oriente.