di Jeff Hoffman
Mentre Ali Salem Abu Ajwa diventa il centodecimo giornalista assassinato a Gaza e le forze di occupazione israeliane radono al suolo interi quartieri dell’enclave palestinese, le manifestazioni di protesta contro i bombardamenti israeliani si allargano a macchia d’olio.
Durante il fine settimana non sono mancate le proteste nel fu Belpaese che ha visto piazze a favore del popolo palestinese da Roma a Milano e Genova. Massiva la partecipazione sia nel Vecchio Continente che negli Stati Uniti.
A Los Angeles, per dire il vero, i manifestanti a favore della Palestina sono stati aggrediti dalla polizia. Problemi di violenza da parte delle forze dell’ordine sono stati registrati anche nel Regno Unito e in Francia, mentre una lunga scia di uomini e donne in marcia per la pace si è vista nella capitale danese dove alcune decine di migliaia di persone hanno attraversato Copenaghen.
Berlino e numerose città tedesche sono invece state invase dai trattori degli agricoltori che, per protestare contro le cosiddette politiche verdi del governo Scholz, stanno bloccando le maggiori autostrade tedesche. A Tel Aviv sono invece ricominciate le manifestazioni di protesta che, in buona sostanza, chiedono le dimissioni del governo Netanyahu.
Nel continente americano, nel frattempo, la Bolivia ha affiancato Sudafrica e Malesia appoggiando la richiesta di arresto di Benjamin Netanyahu presso la Corte Internazionale di Giustizia.
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