di Fabio Belli
Dopo l’analoga decisione del Mali, anche il Niger ha annunciato l’immediata rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ucraina.
Lo ha fatto sapere il rappresentante ufficiale del governo della repubblica, Amadou Abdramana, adducendo la stessa motivazione delle autorità maliane, ovvero a causa del sostegno dichiarato di Kiev ai gruppi terroristici.
L’esecutivo del Niger ha anche affermato che il paese si appellerà al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite affinché prenda una decisione “riguardo all’aggressione ucraina e ai suoi sponsor”.
Due giorni fa era stato il Mali a tagliare i ponti con Kiev, dopo che il portavoce dell’intelligence militare ucraina, Andrey Yusov, confermava il sostegno ai ribelli che combattono contro le truppe governative maliane. Stando ai rapporti delle autorità, alla fine di luglio i ribelli tuareg avevano ucciso e ferito decine di soldati governativi, nonché combattenti russi della compagnia Wagner.
Il 2 agosto anche il Burkina Faso condannava la posizione di Kiev, mentre il giorno seguente il ministero degli Esteri senegalese aveva convocato l’ambasciatore ucraino presentando una protesta.
E mentre l’intelligence militare ucraina, secondo quanto riferisce il Financial Times, avrebbe fatto marcia indietro sulle affermazioni di sostegno ai militanti in Mali, la portavoce degli Esteri russo, Maria Zakharova, è intervenuta sulla questione affermando di comprendere perfettamente la decisione degli stati africani. “Il regime di Zelenskij tollera i gruppi terroristici che si riproducono negli stati africani amici della Russia”, ha aggiunto la portavoce che ha sottolineato l’impegno di Mosca nell’attirare l’attenzione della comunità internazionale su ciò che ha definito “un comportamento apertamente barbaro dell’Ucraina”.