di Fabio Belli
Migliaia di persone sarebbero in lista d’attesa per i futuri servizi di Neuralink, l’azienda di Elon Musk che sperimenta i chip nel cervello.
È quanto riporta Bloomberg, che riferisce di una vera e propria corsa a fare da cavia per essere tra le prime 11 persone a ricevere i primi impianti nel 2024. Neuralink potrebbe poi allargare la platea a 22mila entro il 2030.
Il reclutamento, iniziato a settembre 2023, era destinato a soggetti con paralisi a tutti e quattro gli arti, dovuta a una lesione del midollo o a causa della Sla. Il chip verrà installato dietro un orecchio, con gli elettrodi inseriti nel cervello, attraverso un’operazione chirurgica di un paio d’ore che comprenderà la rimozione e la sostituzione di una porzione di cranio.
I rischi, oltre alla pratica invasiva, sarebbero gli effetti collaterali in grado di incidere sulla situazione psicologica degli individui, portando a stati dissociativi negativi inclusa la paralisi decisionale e la tendenza al suicidio. Senza poi considerare che la presenza di un dispositivo elettronico direttamente collegato al cervello potrebbe, con le attuali tecnologie, essere esposto a possibili intrusioni esterne.
Alle ignare cavie umane sembra dunque preoccupare ben poco che l’approvazione sperimentale del progetto Neuralink abbia avuto un percorso tutt’altro che agevole dopo che lo scorso anno, per problemi di sicurezza, si era sostenuto da più parti che gli impianti potessero muoversi all’interno del cranio o surriscaldarsi. Problemi che erano sorti anche in merito alla sperimentazione animale visto che l’azienda di Musk ha un’inchiesta tuttora aperta per l’uccisione di 1.500 animali.
Come si diceva in tempi non remoti: andrà tutto bene!