di Gionata Chatillard
L’India non ha intenzione di rinunciare alla propria espansione commerciale per compiacere gli Stati Uniti. A dimostrarlo c’è l’accordo firmato ieri da Nuova Delhi per lo sviluppo e la gestione del porto iraniano di Chabahar, situato sulla costa sud-orientale della Repubblica Islamica. Una posizione strategica che permetterà all’India di trasportare merci verso l’Afghanistan e l’Asia Centrale bypassando i porti pakistani di Karachi e Gwadar.
Secondo le autorità iraniane, l’accordo da 370 milioni di dollari con Nuova Delhi è una vera e propria “pietra miliare” del commercio internazionale, che permetterà di “rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento di tutta la regione”. Per Teheran, però, si tratta soprattutto di un grande successo diplomatico in un momento in cui l’Occidente è più impegnato che mai a emarginare la Repubblica Islamica dalla comunità internazionale. Non a caso, gli Stati Uniti hanno già avvertito l’India che le sanzioni contro l’Iran rimangono in vigore e che chiunque voglia stringere accordi commerciali con questo paese “deve essere consapevole dei potenziali rischi a cui si espone”.
Una frecciata che Nuova Delhi si aspettava. Anche perché l’India aveva finora frenato sul progetto proprio per evitare queste spiacevoli conseguenze. Il progetto era infatti già stato avviato nel 2018, ma dopo 2 anni Nuova Delhi aveva iniziato a rispondere picche alle proposte iraniane di siglare un contratto a lungo termine. Uno scenario che oggi è radicalmente mutato, con l’India che dimostra di non temere più le sanzioni occidentali, come dimostra la crescita del commercio bilaterale con l’Iran, che a inizio 2024 è aumentato di oltre il 5% su base annua. Piaccia o no agli Stati Uniti.