di Elisa Angelone
Il partenariato russo-indiano è “una delle relazioni più stabili a livello globale”. Ne è convinto il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar che, durante un evento a Nuova Delhi con la partecipazione del ministro russo del Commercio Denis Manturov, ha osservato anche come le relazioni tra Russia e India siano ora oggetto di particolare attenzione proprio perché non sono state intaccate dai recenti avvenimenti geopolitici. Nuova Delhi, infatti, non ha aderito alle sanzioni antirusse e anzi, continua a fare i propri interessi intensificando ed ampliando i rapporti con Mosca.
L’India, a detta di Jaishankar, condivide l’impegno per la creazione di un mondo multipolare ed è interessata a non intaccare i proficui legami con la Russia. Dallo scoppio del conflitto in Ucraina, infatti, con l’introduzione delle sanzioni occidentali e il riorientamento dell’economia russa, le relazioni commerciali tra i due Paesi hanno subìto un’impennata, con le importazioni indiane dalla Russia che sarebbero addirittura quadruplicate, superando i 46 miliardi di dollari. Importazioni che riguardando soprattutto il petrolio, al punto che la Russia è diventata il principale fornitore dell’India, superando Iraq e Arabia Saudita. Si tratta di petrolio a buon mercato che, come è ormai noto, viene poi raffinato e ri-esportato verso l’Europa, che può così vantarsi di tenere ancora fede alle sanzioni sul petrolio russo, mentre le raffinerie indiane registrano insperati profitti. Per questo l’India è intenzionata ad aumentare ulteriormente le importazioni dalla Russia e starebbe valutando l’acquisto di petrolio russo anche oltre il limite di 60 dollari a barile imposto dal G7. Il tutto nell’ottica di garantire prezzi dell’energia accessibili al Paese più popoloso al mondo.
Secondo quanto riferito dal ministro russo, l’Unione Economica Eurasiatica e Nuova Delhi starebbero inoltre negoziando un accordo di libero scambio nell’ottica di facilitare ulteriormente l’apertura dei reciproci mercati, con la possibilità di effettuare pagamenti nelle valute nazionali.
Il che rientra nel piano, annunciato dalla neo-presidente della Banca dei BRICS Dilma Rousseff, di abbandonare quanto prima l’uso del dollaro e la dipendenza da una sola valuta.