di Margherita Furlan
La marina cinese ha dato inizio a un’esercitazione militare nel Pacifico occidentale. Alle manovre prendono parte una ventina di navi e la portaerei Shandong, avvistata a 111 km dalle coste taiwanesi nella giornata di lunedì 11 settembre. Manovra “di routine” per l’Esercito popolare di liberazione, “intimidazione e azione provocatoria” per il ministero della Difesa di Taiwan, che martedì ha rilasciato il suo rapporto biennale in cui definisce “una minaccia sostanziale” la terza portaerei cinese, Fujian, in attesa di avviare i primi test in mare. La concentrazione di attività militari nell’area rappresenta, secondo gli analisti, la risposta di Pechino alle recenti attività della marina statunitense con le controparti canadese, australiana e filippina. Tutt’ora sono in corso le esercitazioni USA in Indonesia al fianco di 19 altri Paesi. Nel frattempo, si è tenuta a Pechino una riunione del gruppo per la riunificazione di Taiwan. Wang Huning, membro del comitato permanente del Politburo e noto teorico del Pcc, ha avvertito il gruppo contro le “interferenze esterne” e le “forze separatiste.”