di Gionata Chatillard
Sono i voli civili di Iran Air i primi indiziati a finire nella prossima lista di sanzioni occidentali contro Teheran. La minaccia degli Stati Uniti è giunta questa volta per il tramite del G7, che ha intimato alla Repubblica Islamica di non cedere missili balistici a corto raggio alla Russia se non vorrà essere castigata con ulteriori restrizioni.
La notizia sulla presunta vendita di queste armi era stata pubblicata dall’agenzia Reuters poco prima dell’annuncio del G7, che in un comunicato ufficiale parlato di applicare “nuove e significative misure contro l’Iran”. A specificare quali potrebbero essere queste sanzioni ci ha poi pensato la solita gola profonda dell’Amministrazione statunitense, che in modo anonimo ha riferito che nel mirino occidentale ci sarebbe adesso la compagnia aerea di bandiera della Repubblica Islamica, alla quale potrebbe essere impedito di atterrare negli scali Europei.
Da Washington, in realtà, fanno sapere di non poter ancora confermare se la vendita di missili a Mosca sia già avvenuta o meno. Tuttavia, anche il solo fatto che ci siano negoziazioni in corso non sembrerebbe essere accettabile per il G7, che ha denunciato una “sostanziale escalation” nel sostegno militare offerto dall’Iran alla Russia. Tutto ciò, nonostante le restrizioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sull’esportazione di armi da parte di Teheran siano scadute lo scorso ottobre. Ma questo è poco più di un dettaglio per Stati Uniti e Unione Europea, che come d’abitudine non si faranno troppi scrupoli per portare avanti il loro programma di sanzioni in maniera del tutto unilaterale.