di Jeff Hoffman
Dal 4 al 6 marzo l’India inaugurerà due nuove basi militari nelle isole di Agatti e Minicoy, nell’oceano Indiano, sulla rotta del mar Mediterraneo.
Scopo ufficiale: proteggere le rotte marittime commerciali e, evidentemente, potenziare il ruolo dell’India nella nuova scacchiera internazionale.
Se da una parte il primo ministro, Narendra Modi, rafforza l’alleanza con la Russia di Vladimir Putin, dall’altra parte si contrappone alla Nuova Via della Seta incrementando il controllo sulla rotta marittima verso il sud-est asiatico e l’Asia settentrionale. Le due isole si trovano infatti a poco più di 500 km dalle isole Maldive.
Il canale tra l’isola di Suheli Par e il Minicoy ospita navi mercantili da trilioni di dollari impegnate tra Europa, Medio Oriente, Sud-est asiatico e Asia settentrionale ed è la rotta principale per i navigli diretti da e verso lo stretto di Malacca, tra cui lo Sri Lanka e l’Oceano Indiano meridionale.
Il battesimo delle due nuove basi militari sarà tenuto dal ministro della Difesa indiano, Rajnath Singh, che da una flotta di 15 navi da guerra guidate dalle due portaerei renderà pubblica la nascita delle due basi navali.
D’altro canto, grazie al memorandum d’intesa siglato fra Russia e India nel 2019, Nuova Delhi si sta approvvigionando di risorse cruciali per la sua economia attraverso il corridoio marittimo Chennai-Vladivostok.
Nel corso del 2023, infatti, migliaia di tonnellate di petrolio greggio e carbone provenienti dalla Russia orientale sono arrivate nei porti indiani degli stati di Odisha e Bengala occidentale. “Oggi ci sono circa 3.500 progetti di investimento in Estremo Oriente. E tutti i prodotti che produciamo possono essere forniti anche al mercato indiano,” ha dichiarato il Viceministro della Federazione Russa per lo Sviluppo dell’Estremo Oriente e dell’Artico, Anatoly Bobrakov.
Tuttavia, fra il nuovo assetto internazionale e la storica diplomazia delle cannoniere del secolo scorso, imperversa la globalizzazione della guerra.