di Fabio Belli
Nonostante le numerose manifestazioni in tutto il mondo a sostegno del popolo palestinese, la macchina da guerra israeliana non si ferma.
Un attacco ha distrutto oggi un edificio scolastico dell’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite in Medio Oriente) che veniva utilizzato per ospitare i rifugiati. Il bilancio dei morti supera le 100 persone.
Precedentemente una parlamentare della Knesset, Noga Arbell, aveva affermato: “È impossibile vincere una guerra senza distruggere l’UNRWA, la distruzione deve iniziare immediatamente.”
Inoltre, stanotte sono iniziate incursioni aeree nella città di Khan Younis, nel sud di Gaza, dove gli attacchi sono proseguiti oggi oltre a massicce battaglie nella vicina area di Qazan Naijar.
La mattanza dell’esercito israeliano nell’enclave palestinese ha inoltre causato decine di vittime per la caduta di missili su abitazioni a Deir Al Balah, nel centro di Gaza.
Dai dati del Ministero della Sanità di Gaza, il bilancio dell’aggressione israeliana avrebbe raggiunto le 23.084 vittime e 58.926 feriti.
A criticare la politica di Tel Aviv è intervenuto persino il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, in missione in Medio Oriente, che ha criticato le dichiarazioni “irresponsabili” e “incendiarie” di alcuni ministri israeliani che chiedevano il reinsediamento dei palestinesi fuori Gaza.
E della situazione ha parlato indirettamente anche il portavoce del governo cinese, Wang Wenbin: con una sorta di parallelismo tra i palestinesi e gli uiguri, ha lanciato una frecciata ai paesi Occidentali che, a suo dire, sarebbero solerti a raccontare bugie sul genocidio e sul lavoro forzato nello Xinjiang. “Ma occorre un’eternità per riconoscere le tragedie umanitarie in luoghi come Gaza. Questa è semplice ipocrisia.”, ha concluso il portavoce.
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