di Fabio Belli
Le autorità israeliane hanno approvato la costruzione di 5.700 unità abitative aggiuntive per i coloni ebrei in Cisgiordania.
Il provvedimento, approvato dal Consiglio supremo di pianificazione di Tel Aviv, è stato preso nonostante le pressioni statunitensi che, per non ostacolare ancora di più le prospettive di pace con i palestinesi, hanno cercato di fermare l’espansione degli insediamenti.
Secondo l’ONG “Peace now”, dall’inizio dell’anno, il governo israeliano ha dato il via libera alla costruzione di 13.056 case, un record rispetto agli ultimi anni. Il primato risaliva al 2020, quando le case autorizzate per la costruzione furono 12.159. Una flessione che si era ridotta solo nel 2022 quando a governare era un esecutivo di unità nazionale che aveva approvato solo, si fa per dire, 4.427 unità abitative.
Il tutto mentre in Cisgiordania gli scontri tra militanti palestinesi ed esercito israeliano sono quasi all’ordine del giorno.