di Fabio Belli
Mentre una colonna di carri armati israeliani si dirige inesorabilmente verso Rafah, l’esercito dello Stato Ebraico ha condotto oggi, 23 aprile, pesanti attacchi di artiglieria contro il nord della Striscia di Gaza, prendendo di mira varie località.
I bombardamenti israeliani hanno colpito Jabaliya e Beit Hanoun, provocando il panico tra i residenti, mentre i carri armati dell’esercito di Tel Aviv sono entrati anche a est di Beit Hanoun, nel tentativo di penetrare nella città da varie direzioni e circondando diverse scuole e centri di accoglienza dove avevano trovato rifugio diverse famiglie di sfollati.
Bombardamenti delle forze armate israeliane sono avvenute anche nel quartiere di al-Zaytoun, a est della città di Gaza, provocando anche il divampare di incendi.
Nel frattempo il presidente iraniano Ebrahim Raisi prosegue la visita in Pakistan all’insegna della promozione dei legami bilaterali in tutti i campi. Il leader della Repubblica Islamica ha ribadito che non rimarrà quasi nulla di Israele se commetterà un nuovo errore attaccando il territorio dell’Iran. Iran il cui capo dell’Organizzazione per l’energia atomica, Mohammad Eslami, afferma che il paese intende costruire più centrali nucleari e aumentare la capacità di generazione di energia nucleare come parte degli sforzi per garantire la sicurezza energetica nazionale.
Dal Vecchio Continente, invece, il primo ministro britannico, Rishi Sunak, in un briefing presso il quartier generale della 1ª Brigata corazzata di Varsavia, ha annunciato il trasferimento dell’industria della difesa del Regno Unito alla modalità militare. “Porteremo l’industria della difesa britannica in modalità di guerra”, ha dichiarato l’inquilino del 10 di Downing Street.