di Fabio Belli
Le Forze di Difesa Israeliane stanno conducendo un raid all’ospedale Al-Amal, nel sud della Striscia di Gaza. A riferirlo è la Società della Mezzaluna Rossa Palestinese.
Precedentemente, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ordinato all’esercito e al ministero della Difesa di presentare un piano per l’evacuazione dei civili dalla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza per consentire, si legge nella dichiarazione del governo, un’operazione su larga scala a Rafah. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha avvertito che il bombardamento da parte di Israele della sovraffollata città di confine di Rafah sarebbe una “ricetta per il disastro”.
E mentre l’ambasciatore russo in Israele, Anatoly Viktorov, in un’intervista a RIA Novosti, ritiene inaccettabili i rimproveri di Israele riguardo ai contatti tra Mosca e l’ala politica di Hamas, arriva la risposta del presidente egiziano, e non messicano, Al Sisi, alle affermazioni del gaffeur e presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. “Fin dall’inizio del conflitto nella Striscia di Gaza, l’Egitto ha aperto il suo lato del checkpoint di Rafah al confine senza alcuna restrizione e ha raccolto aiuti umanitari in grandi quantità”, ha detto Al Sisi contestando le affermazioni dell’inquilino della Casa Bianca.
Nel frattempo, il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir Abdollahian, in visita oggi a Beirut, ha affermato che le autorità israeliane annegheranno Washington nella “palude della guerra” in Medio Oriente, soprattutto a Gaza. “Tel Aviv non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi in 4 mesi di guerra”, ha detto il capo della diplomazia della Repubblica Islamica.