di Margherita Furlan
La sirena suona sugli aeroporti di Ghedi e Aviano: è scattata l’emergenza nucleare. Squadre speciali prendono posizione intorno agli hangar corazzati, si schierano strumenti per impedire l’arrivo di droni e si proteggono i computer da incursioni cyber. È solo un’esercitazione e gli ordigni sono simulacri, ma tutto avviene come se si dovesse affrontare l’ora più cupa. Persino i grandi B-52 interverranno con un volo no-stop dotato di bombe nucleari dagli USA al fu Belpaese. “Come ha detto il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, è importante rinforzare il ruolo che lo strumento nucleare ha nella sicurezza alla luce di quello che i russi hanno fatto in Ucraina”, sottolinea da Bruxelles Jessica Cox, responsabile della politica atomica dell’Alleanza atlantica. “L’esercitazione denominata “Steadfast Noon” prevede il ricorso ad ordigni nucleari di ultima generazione i B61-12 e assume un forte carattere di inopportunità e illegittimità, di fronte all’evidente illegalità dello stanziamento di armi nucleari in un Paese, come l’Italia, firmatario del Trattato di Non-Proliferazione”, denuncia il Comitato “Angelo Baracca”. Le manovre coinvolgeranno dal 16 al 26 ottobre 13 Paesi alleati. I voli di addestramento si svolgeranno sull’Italia, sulla Croazia e sul Mar Mediterraneo.