di Margherita Furlan e Fabio Belli
Il Parlamento armeno ha votato a favore della ratifica dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale. Tuttavia la ratifica non è stata unanime, i gruppi di opposizione “Armenia” e “I Have The Honor”, hanno votato contro sostenendo che l’adozione di questo documento non ha nulla a che fare con gli interessi dell’Armenia. Pronta la replica di Mosca. Il Ministero degli Esteri russo ha dichiarato che la decisione dell’Armenia potrebbe avere implicazioni estremamente negative per le relazioni bilaterali, più categorico il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskòv, secondo il quale la ratifica armena sarebbe una decisione sbagliata.
Al tempo stesso, il ministro della Difesa francese, Sébastien Lecornu, ha rivelato l’intenzione dell’Esagono di sostenere militarmente l’Armenia. Parigi starebbe già studiando le esigenze di difesa di Yerevàn. Il politico transalpino non ha affatto escluso un intervento militare nel paese caucasico qualora la sua integrità territoriale fosse minacciata.
La Francia intravede infatti l’opportunità di assumere un ruolo regionale di mediatore e garante della sicurezza della nazione storicamente vittima di genocidi. Da Washington però il messaggio è chiaro. 75 membri del Congresso degli Stati Uniti hanno chiesto al presidente Joe Biden di imporre sanzioni all’Azerbaigian e di smettere di fornirgli assistenza militare. I promotori della lettera sono l’ex presidente della Camera, Nancy Pelosi, e la deputata Anna Eshoo. In pratica, è definitivo, gli USA vogliono lasciare l’Europa senza energia.