di Fabio Belli
La scorsa notte le difese aeree russe hanno sventato uno dei più massicci attacchi di droni ucraini su Mosca.
Lo ha affermato il sindaco della città, Sergey Sobyanin, che ha riferito della distruzione di un primo velivolo senza pilota nei pressi della città di Podolsk, circa 40 km a sud della capitale russa, intorno alle 3 del mattino. Successivamente, sono stati abbattuti altri due droni e, nel corso di circa un’ora, le neutralizzazioni sono salite a 11 senza nessun danno a persone o cose.
Diverse ore dopo, il Ministero della Difesa russo ha annunciato che l’attacco terroristico di Kiev su tutto il territorio russo ha fatto uso in totale di 45 droni, tutti distrutti. Sempre secondo fonti della Difesa russa, 23 droni sono stati distrutti nella regione di Bryansk, sei nella regione di Belgorod, tre nella regione di Kaluga e due nella regione di Kursk.
Secondo quanto affermano fonti militari non ufficiali russe, i droni lanciati nella regione di Bryansk sarebbero serviti per far incendiare la più grande discarica della regione di modo che, in caso di successo, una nube chimica tossica contenente particelle di formaldeide ricoprisse una vasta area.
Nel frattempo, Mosca, che esclude qualsiasi negoziato con Kiev dopo l’invasione di Kursk, non deve guardarsi solo dai confini con l’Ucraina. Secondo quanto affermato dalla portavoce degli Esteri, Maria Zakharova, la Russia ha registrato un aumento dell’attività militare della Finlandia dopo la sua adesione alla NATO.