di Fabio Belli
Oggi, 10 agosto, verso le 4 del mattino ora locale, le forze di difesa aerea russe hanno abbattuto due droni in rotta verso Mosca.
L’allerta ha determinato la temporanea chiusura degli aeroporti di Vnukovo e Domodedovo. Un altro gruppo di velivoli è stato intercettato e abbattuto vicino alla città di Sebastopoli in Crimea. Alcune incursioni di droni sono state denunciate anche in Bielorussia.
Oltre agli insuccessi ottenuti con i lanci di droni sul territorio russo, Kiev sembra soccombere anche sul campo di battaglia, Le autorità ucraine hanno annunciato alcune ore fa l’evacuazione in una parte della regione di Kharkov dopo che il ministero della Difesa russo aveva riferito di aver fatto progressi in quell’area.
John Kirby, portavoce della Casa Bianca, ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno dato a Kiev tutto ciò che chiedeva per la controffensiva. Comunque, afferma il funzionario di Washington, “il sostegno all’Ucraina è importante, per la sicurezza nazionale del popolo americano”. Tuttavia, secondo un sondaggio della CNN, più della metà degli americani ritiene che il governo degli Stati Uniti non dovrebbe fornire ulteriori finanziamenti a Kiev.
Nel frattempo la Polonia si dice pronta a schierare migliaia di truppe aggiuntive al confine con la Bielorussia. Secondo quanto affermato dal ministro della Difesa polacco, le unità saranno circa 10.000, di cui 4.000 assegnati a supportare direttamente la Guardia di frontiera e altri 6.000 tenuti in riserva.
Sul fronte diplomatico, il rappresentante russo presso l’ASEAN (Associazione delle nazioni del sud-est asiatico), ha messo in guardia sul fatto che un certo numero di paesi dell’Asia-Pacifico sarebbero pronti a facilitare la promozione dell’agenda NATO nella regione. Ogni riferimento a Giappone, Australia, Nuova Zelanda e Corea del Sud, non è affatto casuale.