di Fabio Belli
L’Ucraina vuole ricevere missili a lungo raggio dall’Occidente per colpire obiettivi in Russia, Iran e Siria, dove verrebbero prodotti gran parte dei droni russi.
È quanto scrive il quotidiano The Guardian citando un documento che Kiev ha inviato ai membri del G7 dove si afferma che: siccome l’Iran produrrebbe i droni kamikaze tipo Shahed, utilizzando anche una fabbrica siriana che consegna al porto russo di Novorossiysk, sarebbe opportuno colpire gli impianti di produzione con attacchi missilistici in Iran, Siria, nonché su altre zone nel territorio della Federazione Russa.
“Quanto sopra potrà essere effettuato dalle forze di difesa ucraine se i partner forniranno i mezzi di distruzione necessari”, si legge nel documento dove si accusa persino i paesi occidentali rei, secondo Kiev, di eludere le sanzioni contro Mosca.
Il documento afferma, infatti, che 52 componenti dei droni, proverrebbero dai paesi occidentali fra cui cinque società europee. Alcuni dei responsabili delle aziende interpellate hanno affermato che i loro prodotti sono liberamente acquistabili da rivenditori europei e di non vendere direttamente all’Iran o alla Russia.
Kiev dunque sembra avere una visione diversa dai suoi padroni occidentali, troppo permissivi in fatto di sanzioni contro Mosca e Teheran. Nell’impossibilità di farle rispettare, meglio colpire le fabbriche di produzione anche a migliaia di chilometri di distanza.