di Fabio Belli
Se le tensioni nel Mar Rosso hanno causato problemi nel Mediterraneo per la diminuzione del traffico di container attraverso il Canale di Suez, ciò non può dirsi per la Spagna i cui porti hanno avuto un maggiore carico di lavoro con conseguente record di introiti.
A seguito dei continui attacchi delle milizie Houthi dello Yemen nello stretto di Bab el Mandeb contro le navi mercantili dirette ai porti israeliani o noleggiate da armatori israeliani, molti armatori hanno scelto la circumnavigazione dell’Africa e, a fronte dei maggiori costi di carburante, hanno avuto la consolazione di prezzi competitivi per quanto riguarda le infrastrutture portuali spagnole. Non a caso, da uno studio condotto dall’Università di Anversa, il porto di Valencia risulterebbe quello più competitivo di tutto il Mediterraneo.
Secondo quanto si evince da un comunicato del Ministero dei Trasporti di Madrid, i terminali logistici spagnoli hanno fatto da autentico interscambio per molti carichi provenienti dall’Asia che, una volta arrivati nei porti, sono stati dirottati su altre navi più piccole in tutto il resto del Mediterraneo.
Il record di aumento spetta a Barcellona (+47,7%), Las Palmas (+28,5%), Valencia (+18,2%) e Algeciras (+6,5%). E i dati sono ancora più sorprendenti se si considera che a livello globale non solo si registra una riduzione del 50% rispetto all’anno precedente nel solo Canale di Suez, ma anche il traffico attraverso il Canale di Panama è diminuito del 32%. Una situazione che secondo uno studio del Fondo monetario internazionale è considerata di massima allerta per il rischio di interruzione delle catene di approvvigionamento.