di Margherita Furlan
Tra le due Coree la tensione continua a salire. Il sindaco di Seul, Oh Se-hoon, in un’intervista all’agenzia di stampa Reuters, non ha fatto segreto delle sue opinioni in merito all’allontanamento del suo governo dall’opzione nucleare. “Siamo arrivati a un punto in cui è difficile convincere le persone che dovremmo astenerci dallo sviluppare armi nucleari e attenerci alla causa della denuclearizzazione”, ha precisato ai giornalisti. L’opinione espressa da Oh non sembra più rappresentare un’eccezione al tradizionale approccio di Seul alla questione, che in una dichiarazione congiunta del 1991 prevedeva il divieto di “testare, fabbricare, produrre, ricevere, possedere, immagazzinare, schierare o utilizzare armi nucleari”. Lo stesso presidente Yoon Seuk-yeol – posizione a cui potrebbe concorrere Oh alle elezioni del 2027 – ha iniziato a esprimersi sempre più esplicitamente a favore della deterrenza nucleare, rivelando un cambio di passo storico nella posizione del governo sudcoreano.
Nelle ultime ore la Corea del Nord ha lanciato due missili in concomitanza delle esercitazioni militari congiunte tra Corea del Sud e Stati Uniti iniziate lunedì 13 marzo e che proseguiranno per i prossimi dieci giorni. I due missili sono stati lanciati da un sottomarino, un aspetto tecnologico sul quale si stanno muovendo le potenze riunite nell’Aukus (Australia, Stati Uniti, Regno Unito e Stati Uniti). Canberra ha in programma l’acquisto di alcuni sottomarini nucleari statunitensi anche per tutelarsi nei confronti di Pechino. Il ministro della Difesa australiano Richard Marles ha infatti sottolineato di aver informato la capitale cinese, ma di non aver ottenuto ancora un riscontro.