di Gionata Chatillard
Oltre 4.000 persone in rappresentanza di 140 paesi e 30 organizzazioni internazionali hanno preso parte, fra ieri e oggi, al terzo forum sulla cooperazione internazionale lungo la Nuova Via della Seta. Principale ospite del vertice di Pechino è stato Vladimir Putin, definito dall’anfitrione Xi Jinping come un “vecchio amico”. A porte chiuse i due presidenti hanno parlato delle più scottanti questioni di attualità, compreso il conflitto israelo-palestinese. Tuttavia, nelle dichiarazioni ufficiali i leader di Cina e Russia hanno preferito mantenere il focus sull’economia, ovvero sull’asse portante della Nuova Via della Seta.
“Il nostro vuole essere un contributo per stimolare lo sviluppo dei due paesi, ma anche per salvaguardare l’equità e la giustizia internazionale”, ha dichiarato Xi. L’obiettivo di Pechino, ha specificato il presidente cinese, non è quello di prendere parte a un “confronto ideologico” con l’Occidente. “La rivalità geopolitica e la divisione del mondo in blocchi contrapposti non sono una nostra scelta. Ciò contro cui ci opponiamo sono le sanzioni unilaterali, la coercizione economica, il disaccoppiamento e l’interruzione delle catene di approvvigionamento”, ha infine aggiunto Xi, con cui Putin si è complimentato per il successo ottenuto dalla Nuova Via della Seta.
Secondo il leader del Cremlino, il progetto cinese “offrirà soluzioni collettive ed efficaci ai più importanti problemi internazionali […] nel rispetto della diversità delle civiltà e del diritto di ciascun paese di poter scegliere il proprio modello di sviluppo”. “La Nuova Via della Seta è in linea con la nostra proposta di creare un grande spazio di collaborazione euroasiatica”, ha dichiarato Putin, che ha già messo in cantiere progetti come la ferrovia della Siberia Occidentale e il corridoio per collegare il Mar Baltico al Golfo Persico e all’Oceano Indiano. Il presidente russo ha poi sottolineato come Mosca e Pechino abbiano tagliato prima del previsto il traguardo dei 200 miliardi di dollari all’anno in commercio bilaterale. “Un limite”, ha assicurato Putin, “che è sicuramente destinato a essere superato”.
A margine dell’incontro bilaterale fra il presidente russo e il suo omologo cinese, le delegazioni presenti al forum hanno sottoscritto accordi per un valore complessivo di quasi 100 miliardi di dollari. Fondi che, secondo Xi, non serviranno solo a sostenere progetti strettamente logistici e infrastrutturali, ma anche a promuovere l’ “innovazione scientifica”, lo “sviluppo ecologico”, il “commercio elettronico” e l’ “intelligenza artificiale”. Elementi, questi, senza cui oggi sarebbe probabilmente impossibile contenere l’espansionismo occidentale.