di Fabio Belli
Diversi paesi confinanti con la Russia stanno creando un sistema di difesa aerea, chiamato “muro di droni”. Tra questi, i Baltici, la Finlandia, la Norvegia e la Polonia. Il progetto sarebbe ancora in fase embrionale secondo il ministro degli Interni lituano, Agne Bilotaite. L’annuncio segue le rivelazioni del premier polacco, Donald Tusk (pronuncia Tusk), che a inizio mese aveva riferito dell’adesione di Varsavia all’iniziativa europea Sky Shield, iniziativa che attualmente comprende 21 paesi. Un sistema di difesa aerea in stile Iron Dome a disposizione dei paesi NATO europei.
Al contempo l’Alleanza atlantica starebbe formando una rete di laboratori cibernetici, lungo i confini della Russia, in Estonia, Lettonia, Finlandia e Romania. Lo ha affermato a Sputnik il rappresentante presidenziale speciale per la cooperazione internazionale nella sicurezza informatica del ministero degli Esteri russo.
Lyukmanov ha parlato anche di una guerra ibrida che Washington starebbe conducendo contro Mosca e Pechino anche nella sfera dell’informazione. Una guerra che sarebbe utilizzata già da tempo come principale campo di addestramento in cui hacker, compresi quelli del tanto decantato “esercito IT”, eseguirebbero atti di sabotaggio elettronico sotto la stretta tutela dei supervisori della NATO.
Non a caso, negli Stati Uniti si sono recentemente concluse le esercitazioni Cyber Flag, con l’obiettivo prefissato di testare scenari di confronto nella sfera digitale.
La guerra è fra noi, anche in forma di bit.