di Fabio Belli
“Mosca sta “affinando” la sua dottrina nucleare di fronte alle politiche occidentali, che sembrano essere intenzionalmente orientate all’escalation”.
È quanto ha affermato oggi il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, durante una conferenza congiunta con il suo omologo yemenita. Lavrov, in riferimento ai desiderata di Kiev sull’uso di armi a lungo raggio, ha detto che “Mosca interpreta quelle richieste come una distrazione dal ruolo dell’Occidente nell’aumentare le tensioni con la Russia”.
La dottrina nucleare russa consente l’impiego delle armi in rappresaglia per un primo attacco da parte del nemico o quando l’esistenza dello stato nazionale russo è a rischio. Tuttavia, il ministro degli Esteri russo con le sue parole ha tenuto a precisare che Mosca potrebbe modificare il documento chiave.
“L’Occidente, come si dice, sta cercando guai”, ha detto Lavrov ribadendo che le dichiarazioni dei funzionari statunitensi sul fatto che l’Europa soffrirebbe per prima in una nuova guerra mondiale, avrebbero messo in luce un difetto nel pensiero geopolitico americano. “I pianificatori negli Stati Uniti sono convinti di poter restare in disparte, ma si sbagliano”, ha detto Lavrov che ha definito la mentalità di chi comanda oltre oceano come quella di un “padrone convinto che altri faranno il lavoro sporco per lui”.
Il capo della diplomazia russa ha equiparato i funzionari di Washington ai bambini piccoli che giocano con i fiammiferi. “Ma la gestione delle armi nucleari è una cosa pericolosa da adulti”, ha aggiunto Lavrov.