di Margherita Furlan
La Russia è disponibile a un ampio dialogo per la creazione di un sistema di sicurezza euroasiatico con diverse organizzazioni, compresa la NATO: lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin. «Siamo pronti per un’ampia discussione internazionale su queste questioni fondamentali sia con i nostri colleghi nell’Organizzazione della Cooperazione di Shanghai, la Comunità di Stati indipendenti, i Brics e altre organizzazioni internazionali compresi gli Stati europei e della NATO». Putin ha aggiunto, nel corso di un incontro con i laureati delle istituzioni educative militari superiori, che la Russia ha dei piani per sviluppare ulteriormente la triade nucleare come garanzia di deterrenza strategica e mantenimento dell’equilibrio di potere nel mondo.
Il dialogo tra Russia e Stati Uniti è più che mai necessario, «Mosca è pronta ma è interessata solo a un dialogo che sia globale e che comprenda anche i temi della partecipazione degli USA nel conflitto ucraino». A dichiararlo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo così alla stampa che gli chiedeva di commentare le dichiarazioni del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti secondo cui Washington sarebbe aperta ai negoziati con Mosca sui rischi nucleari e sul controllo degli armamenti senza riferimento all’agenda ucraina.
Di parere opposto sembra essere però il Pentagono, per cui l’esercito ucraino è autorizzato a usare missili a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti per colpire obiettivi all’interno della Russia oltre la linea del fronte vicino a Kharkov, se agisce per legittima difesa. E Bruxelles non resta a guardare. «Tramite la Struttura per l’Ucraina, l’Ucraina dovrebbe ricevere 1,9 miliardi di euro di prefinanziamento la prossima settimana. I pagamento regolari avranno luogo dall’autunno». A precisarlo ci ha pensato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin a Lussemburgo. L’Unione Europea è pronta a firmare l’accordo sugli impegni di sicurezza con l’Ucraina. Lo assicura un’alta fonte Ue. Lunedì la questione sarà esaminata al Consiglio Affari Esteri del Lussemburgo di lunedì, con la firma prevista per il 26 giugno. Non è esclusa la presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Bruxelles per l’occasione. I negoziati per l’adesione dell’Ucraina e della Moldavia all’Ue prenderanno il via invece martedì con la riunione dei ministri degli Affari generali Ue. Per il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, si tratta del percorso di adesione all’Ue più veloce nella storia di qualsiasi Paese candidato.
“I paesi occidentali, guidati dagli Stati Uniti e sostenuti dalla Germania, vogliono sconfiggere la Russia in Ucraina, ma questi piani sono senza speranza e costeranno un prezzo così alto che semplicemente non ne valgono la pena”, ha così affermato il primo ministro ungherese, Viktor Orban. Orban ha anche ribadito l’intenzione della NATO di condurre una missione militare in Ucraina, “ma l’Ungheria non vi prenderà parte”, ha sottolineato il primo ministro.
Tanto per iniziare, Norvegia, Finlandia e Svezia hanno concordato di creare un corridoio di trasporto militare che garantisca trasferimenti di truppe rapidi ed efficienti. Senza badare però al fatto che al Forum economico di San Pietroburgo si è discusso seriamente dei veri corridoi di connettività. Uno dei più importanti è la Rotta Marittima del Nord o, nella terminologia cinese, la Via della Seta Artica: la principale alternativa futura al Canale di Suez. A ciò si aggiunga che la Via della Seta artica si collegherà a un altro corridoio di connettività trans-eurasiatica in rapida crescita: l’INSTC (International North South Transportation Corridor), i cui attori principali sono i membri dei BRICS Russia, Iran e India. Oggi l’Iran collega il Mar Caspio al Golfo Persico tramite ferrovia. La Russia ora ha accesso alle calde acque del Golfo Persico. L’ultimo tratto di questa linea ferroviaria lunga 1.468 chilometri è stato inaugurato alla presenza del consigliere di Putin e vice primo ministro dell’Azerbaigian. Tonnellate di merci provenienti dall’Asia centrale e dalla Russia viaggeranno lungo questa linea ferroviaria per raggiungere il Golfo Persico e l’Oceano Indiano. Senza i BRICS non c’è assolutamente nulla che l’Occidente collettivo – comprensivo di vassalli assortiti – possa fare per alterare lo scacchiere della guerra per procura in Ucraina.