di Fabio Belli
Il rifiuto tossico per eccellenza da usare come trattamento per una serie di malattie.
È quanto sostiene James Kinross, medico chirurgo colorettale, nel suo libro New Science of the Microbiome. Secondo la sua tesi, riportata in un lungo articolo da The Guardian, le feci potrebbero contenere il segreto della salute umana e tutti le mangeremmo se la nostra vita dipendesse da loro.
Fra le malattie che beneficerebbero, si fa per dire, di questo trattamento vi sarebbero: sindrome dell’intestino irritabile, obesità, malnutrizione acuta, diabete, artrite, encefalopatia epatica, trapianti di fegato, cancro della pelle, malattie autoimmuni, Alzheimer, condizioni di sviluppo neurologico, disturbo bipolare , perdita di capelli, depressione, malattie neurodegenerative e infezioni ricorrenti del tratto urinario.
L’idea di Kinross sarebbe quella di realizzare dei cosiddetti frappè fecali somministrati attraverso un tubo che conduce allo stomaco, ma anche prendere gli escrementi sotto forma di capsula se uno lo desidera. Per fare ciò sarebbe sorta anche una rete di donatori fecali che dovranno quindi condividere i propri bisogni per scopi terapeutici.
Il medico cita anche alcuni studi sperimentali con il trattamento delle feci, in uno di essi a 125 pazienti sarebbero stati assegnati in modo casuale dai 30 ai 60 g di feci, con il risultato che l’iniezione fecale avrebbe diminuito i sintomi e creato un generale beneficio nei successivi tre anni.
Le fasi della finestra di Overton sono sei: se con gli insetti a tavola siamo già a metà strada, con le feci come rimedio terapeutico siamo già ad un promettente inizio.