Levante 13.01.2025 – Iran, l’Italia non chiamò ma ubbidì
Dopo la revoca dell’ordine di custodia cautelare firmato dal ministro della Giustizia italiano, Carlo Nordio, a 4 giorni di distanza dalla liberazione di Cecilia Sala, l’ingegnere iraniano detenuto a Milano è partito per Teheran dove è atterrato nel tardo pomeriggio di ieri. Sia il ministro Nordio che il ministro degli Esteri Tajani avevano affermato che il governo non sarebbe intervenuto prima dell’udienza sugli arresti domiciliari fissata per il 15 gennaio, ma, a quanto pare, l’accordo pattuito dietro le quinte mostrava altre direttive. Intanto il Cremlino ha annunciato la tanto attesa firma del partenariato strategico tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente iraniano Masoud Pezeshkian venerdì 17 gennaio a Mosca. I due presidenti discuteranno dell’espansione della cooperazione tra Mosca e Teheran, anche in materia di «commercio, investimenti, trasporti, logistica, sfera umanitaria e questioni attuali nell’agenda regionale e internazionale», si legge in una nota. L’accordo consoliderà anche la crescente partnership militare e politica tra le due nazioni, decretando l’asse portante dei BRICS Plus, che vede Teheran al centro delle rotte commerciali ed energetiche tra Nord e Sud come tra Est e Ovest.
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