di Gionata Chatillard
Si sono intensificati, nell’ultimo mese, i contatti fra il generale libico Khalifa Haftar e il Ministero della Difesa della Federazione Russa. L’uomo forte della Cirenaica è stato accolto a Mosca questa settimana con una cerimonia ufficiale. Oltre ad aver incontrato il viceministro alla Difesa per la terza volta nel giro di poche settimane, Haftar è stato anche ricevuto dal titolare del dicastero, Sergei Shoigu.
A livello ufficiale ben poco è trapelato sui contenuti di queste riunioni, che in ogni caso confermano il ruolo più che mai attivo della Russia sul fronte libico. Secondo indiscrezioni riportate da diverse testate, il dialogo ha probabilmente spaziato dai dossier sull’energia a quelli sulla sicurezza, senza tralasciare la risposta umanitaria di Mosca alle catastrofiche inondazioni avvenute recentemente nella località libica di Derna.
Tuttavia, a giustificare l’intensa attività diplomatica di questo mese sarebbe soprattutto la ristrutturazione della Wagner, che proprio dalla Libia aveva iniziato a farsi forte nel continente africano. La scomparsa di Yevgeny Prigozhin a fine agosto è infatti praticamente coincisa nel tempo con l’incrementarsi degli incontri tra Haftar e il Governo russo. Sul tavolo, dunque, ci sarebbero le nuove regole di ingaggio dei circa 1.200 mercenari che -almeno secondo le Nazioni Unite- si troverebbero di stanza proprio nella Libia orientale. Un dettaglio di non poco conto per Haftar, che proprio in questi giorni viene tirato per la giacchetta anche dagli Stati Uniti, desiderosi che il generale decida di espellere dalla Cirenaica le truppe filorusse. Eventualità, questa, che pare però destinata a rimanere un semplice desiderio di Washington, dal momento che, secondo il Wall Street Journal, Mosca starebbe trattando con Haftar per posizionare navi militari russe nei porti mediterranei di Tobruk e Bengasi. Non esattamente un segnale che inviti a pensare a una qualche sorta di ripiegamento da parte del Cremlino.