di Gionata Chatillard
Un posto fisso nel G20 all’Unione Africana. Questa la proposta del primo ministro indiano, Narendra Modi, che scalda così i motori in vista del vertice che si terrà a settembre a Nuova Delhi. Un vertice a cui non parteciperà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, tenuto fuori dall’incontro per espressa volontà del paese anfitrione. E questo, nonostante il Governo Modi abbia invitato al summit una decina di altri paesi.
Fare dell’Unione Africana un membro permanente del G20 significa per Nuova Delhi compiere un passo verso una nuova architettura globale che dia più spazio alle ex colonie occidentali. Una visione in linea con quella della Russia di Vladimir Putin, che proprio questo fine settimana si è riunito a San Pietroburgo con una delegazione arrivata dal Continente Nero sotto la guida di Cyril Ramaphosa.
Prima di giungere in Russia, la comitiva del presidente sudafricano aveva denunciato il pessimo ricevimento delle autorità polacche, che per ben 24 ore avevano bloccato l’entourage del capo di Stato all’aeroporto Chopin di Varsavia. Quasi a sottolineare come ormai anche nei gesti, le relazioni fra Occidente e resto del mondo siano ormai profondamente deteriorate.