di Gionata Chatillard
“La Francia non ha mercenari né in Ucraina, né altrove”. Così ha risposto Parigi al comunicato con cui il Ministero della Difesa russo informava di aver eliminato oltre 60 concittadini di Macron grazie a un attacco missilistico effettuato contro una base situata nei pressi della città di Kharkiv. Un’offensiva che secondo Mosca aveva proprio l’obiettivo di eliminare i miliziani stranieri che combattono al fianco delle forze armate ucraine. La maggior parte delle vittime sarebbe infatti, almeno secondo la ricostruzione russa, di nazionalità francese.
Dopo un iniziale silenzio da parte di Parigi, durante il quale buona parte della stampa francese ha preferito non dare spazio alla notizia, il Governo transalpino ha quindi deciso di smentire categoricamente quanto detto da Mosca, parlando di una “grossolana manipolazione”. Eppure, la scorsa estate, anche la rete tedesca RTL aveva rivelato che un centinaio di paramilitari francesi si trovavano nel paese slavo per dare una mano a Zelensky, riferendo peraltro l’entità delle retribuzioni da loro ricevute.
Nelle ultime ore, mentre Macron prometteva ulteriori armi a Kiev incassando la gratitudine del suo omologo ucraino, il Ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore di Parigi a Mosca per chiedere conto del coinvolgimento di paramilitari francesi nel conflitto. Anche se il problema, ormai, sembra essere in buona parte risolto dopo l’attacco di 2 giorni fa. Un attacco che dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la superiorità della Russia sull’Ucraina non solo in termini strettamente bellici, ma anche di Intelligence militare.